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Buoni pasto e benefit in natura: come calcolarne il valore a partire dal 2025

benefit in natura, come i buoni pasto, rappresentano un’importante componente del pacchetto retributivo per molti lavoratori. Questi strumenti non solo favoriscono il benessere dei dipendenti, ma offrono anche vantaggi fiscali sia per i datori di lavoro che per i lavoratori. Tuttavia, a partire dal 1° gennaio 2025, sono previste alcune novità che potrebbero influenzare il modo in cui questi benefit vengono calcolati e gestiti.

Cosa sono i buoni pasto e perché sono importanti?

buoni pasto

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I buoni pasto sono un classico esempio di benefit in natura. Si tratta di strumenti, spesso sotto forma di carte elettroniche o ticket cartacei, che i dipendenti possono utilizzare per pagare i pasti durante l’orario di lavoro. Oltre a rappresentare un vantaggio concreto per i lavoratori, i buoni pasto sono anche un’ottima soluzione per i datori di lavoro, in quanto contribuiscono a migliorare la produttività e il clima aziendale.

In Italia, i buoni pasto sono regolati da normative specifiche che ne definiscono il valore massimo esentasse e le condizioni di utilizzo. Attualmente, il valore giornaliero dei buoni pasto è fissato a 8 euro per i lavoratori del settore privato e a 5,29 euro per il settore pubblico, con una franchigia fiscale fino a 8 euro al giorno.

Le novità del 2025

A partire dal 1° gennaio 2025, è prevista una revisione delle regole relative ai benefit in natura, inclusi i buoni pasto. Le principali novità riguardano:

  1. Adeguamento del valore massimo esentasse: Il valore massimo dei buoni pasto che possono essere erogati senza tassazione potrebbe essere rivisto per tenere conto dell’inflazione e del costo della vita. Questo significa che il limite attuale di 8 euro potrebbe essere aumentato, offrendo un vantaggio maggiore ai lavoratori.
  2. Digitalizzazione dei buoni pasto: Sempre più aziende stanno passando ai buoni pasto elettronici, che offrono maggiore praticità e sicurezza. Entro il 2025, è probabile che l’uso di buoni pasto digitali diventi lo standard, con una riduzione progressiva dei ticket cartacei.
  3. Maggiore flessibilità nell’utilizzo: Potrebbero essere introdotte nuove regole che consentono ai lavoratori di utilizzare i buoni pasto non solo per i pasti, ma anche per altri servizi correlati, come l’acquisto di generi alimentari nei supermercati.

Come calcolare il valore dei buoni pasto nel 2025

Per i datori di lavoro, è fondamentale sapere come calcolare correttamente il valore dei buoni pasto, soprattutto in vista delle nuove regole del 2025. Ecco alcuni passaggi da seguire:

  1. Verificare il valore massimo esentasse: Controlla le nuove soglie fiscali che saranno introdotte nel 2025 per assicurarti di rispettare i limiti previsti dalla legge.
  2. Considerare l’impatto fiscale: Anche se i buoni pasto sono esentasse fino a un certo importo, è importante calcolare correttamente l’eventuale tassazione per gli importi superiori al limite.
  3. Scegliere la modalità di erogazione: Valuta se passare ai buoni pasto elettronici, che offrono maggiore trasparenza e facilità di gestione.
  4. Comunicare chiaramente ai dipendenti: Assicurati che i tuoi dipendenti siano informati sulle nuove regole e sui vantaggi dei buoni pasto, in modo da massimizzare la soddisfazione e l’utilizzo di questo benefit.

Conclusioni

I buoni pasto rappresentano un’opportunità importante per migliorare il benessere dei dipendenti e ottimizzare i costi aziendali. Con le novità previste per il 2025, è essenziale che datori di lavoro e lavoratori siano preparati ad adattarsi ai cambiamenti e a sfruttare al meglio i vantaggi offerti da questi strumenti.

Avvocato Aurora Visentin

Avvocato italiano in Francia specializzata in diritto del lavoro. Svolgo la mia attività a Parigi e a Milano. Attraverso il mio studio legale italo-francese assisto le società italiane che hanno interessi commerciali in Francia e le società Francesi che operano nel mercato italiano.

Avvocato Aurora Visentin