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Quali sono le modalità di ricorso in appello in Francia?

TERMINI PER PRESENTARE RICORSO IN APPELLO IN FRANCIA:

A seguito di una sentenza di un processo civile o commerciale, per presentare ricorso, occorre prestare attenzione ai vari termini previsti dalla legge e a varie insidie che possono presentarsi.  In particolare, a seguito dell’emissione di una sentenza di primo grado, possono ricorrere due casi fondamentali.

L’ATTORE O IL CONVENUTO VINCE LA CAUSA IN VIA DEFINITIVA NELLA SUA INTEREZZA

appello

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Mettendosi dal punto di vista dell’attore o del convenuto che vinca la causa in via definitiva, è bene notare, che l’avversario può appellarsi contro la sentenza per ritentare la sorte davanti a un corte d’appello.

Per i procedimenti di primo grado avviati a partire dal 1° gennaio 2020, le sentenze saranno di default provvisoriamente esecutive, il che significa che il ricorso della parte soccombente deve essere subordinato alla condizione di ammissibilità (aver pagato gli importi delle multe ad esempio), a meno che il tribunale non abbia espressamente escluso l’esecuzione provvisoria per un determinato capo di sentenza. L’attore o il convenuto che vince la causa in via definitiva può decidere di eseguire immediatamente la sentenza o di aspettare che la controparte faccia ricorso.

Nel primo caso, si hanno a disposizione 10 anni di tempo per eseguire la sentenza, ovvero per chiedere l’esecuzione spontanea o, in caso contrario, procedere all’esecuzione forzata tramite ufficiale giudiziario.

Nel secondo caso, invece, è bene notare che ciascuna delle parti in causa ha 2 anni di tempo per presentare ricorso. Tuttavia, nel caso in cui la parte vittoriosa notifichi la decisione alla parte soccombente, quest’ultima avrà a disposizione soltanto un mese per presentare appello. In questo caso, infatti, un ufficiale giudiziario si reca al domicilio della parte soccombente per notificargli ufficialmente la sentenza. A partire da tale data, inserita nel verbale di notifica redatto dall’ufficiale giudiziario, la parte soccombente avrà quindi a disposizione un periodo di un mese per fare appello, salvo casi particolari come i procedimenti sommari o le ordinanze preliminari, per i quali il periodo può essere diverso.

In caso di presentazione dell’appello in questi termini, la controparte non ne viene immediatamente a conoscenza. Infatti, soltanto a seguito della registrazione dell’atto di appello, la controparte riceverà un avviso della Corte d’appello che lo invita a nominare un avvocato che lo rappresenti. Non vi è alcun obbligo legale da parte dell’appellante di informare l’avversario in modo non ufficiale del fatto di aver presentato ricorso. L’opponente può tuttavia chiedere alla corte d’appello competente un “certificato di non impugnazione” che gli indicherà se è stato o meno presentato un ricorso.

L’ATTORE O IL CONVENUTO VINCE LA CAUSA SOLO IN PARTE

Sono molto comuni i casi in cui la sentenza possa respingere alcune richieste di entrambe le parti, portando ad un risultato di 50% di successo e 50% di insuccesso o anche di 95% di successo e 5% di insuccesso o viceversa. Infatti, molto spesso una sentenza può essere per metà favorevole all’attore e per metà favorevole al convenuto oppure quasi interamente favorevole all’attore tranne che su un punto o viceversa.

Tranne i casi particolari di sentenza di primo e ultimo grado, si può presentare ricorso contro tale sentenza davanti a una corte d’appello.

Come già ricordato, per le azioni di primo grado iniziate a partire dal 1° gennaio 2020, le sentenze saranno di default provvisoriamente esecutive, il che significa che anche se una parte ricorre in appello, dovrà adempiere per poter appellare (a meno che il tribunale non abbia espressamente escluso l’esecuzione provvisoria per un determinato capo di sentenza).

Anche in questo caso si hanno a disposizione 2 anni di tempo. Tuttavia, questo periodo si riduce a 1 mese se una delle parti notifica all’altra la decisione. Questo periodo di 1 mese che decorre dalla data di notifica della sentenza vale per entrambe le parti, ovvero sia alla persona che ha notificato l’avviso tramite ufficiale giudiziario sia alla persona a cui è stato notificato. Di conseguenza, decorso tale termine, nessuna delle due parti potrà presentare più ricorso avverso la sentenza di primo grado.

Si ricorda, inoltre, che l’esecuzione volontaria non equivale all’acquiescenza alla sentenza e quindi non impedisce alla parte che ha eseguito

 

Avvocato Aurora Visentin

Avvocato italiano in Francia specializzata in diritto del lavoro. Svolgo la mia attività a Parigi e a Milano. Attraverso il mio studio legale italo-francese assisto le società italiane che hanno interessi commerciali in Francia e le società Francesi che operano nel mercato italiano.

Avvocato Aurora Visentin