Dirigeants e Dirigenti: Confronto tra Due Ruoli Distinti nei Sistemi Italiano e Francese
La somiglianza dei termini “dirigeants” e “dirigenti” può generare confusione per chi lavora tra Francia e Italia. Questi termini, benché sembrino equivalenti, hanno significati giuridici e applicazioni molto diversi nei due sistemi, e questa differenza va ben compresa per evitare interpretazioni errate.
Come viene Interpretato il Termine Dirigeant in Francia?
In Francia, il termine “dirigeant” copre un’ampia gamma di ruoli dirigenziali, senza però avere una definizione giuridica rigida. Nel sistema francese, un dirigeant può essere sia un dipendente con alte responsabilità, sia una persona che detiene un mandato sociale, senza per questo essere un lavoratore subordinato. Questa elasticità concettuale permette al termine di abbracciare diverse posizioni, da cadre dirigeant a dirigeant mandataire social.
- Cadre Dirigeant: Questa figura, regolamentata dal Codice del Lavoro, comprende i dirigenti-salariati con ampia autonomia gestionale, che godono di esenzioni da alcune regole sul tempo di lavoro, a fronte di un salario superiore alla media. Sebbene siano lavoratori subordinati, detengono ampi poteri decisionali e indipendenza.
- Dirigeant Mandataire Social: Questo ruolo include presidenti, amministratori delegati e altri amministratori di società, come SA o SARL, regolati dal Codice del Commercio. A differenza del cadre dirigeant, il dirigeant mandataire social agisce come rappresentante legale della società senza essere necessariamente un dipendente.
Le Specificità del Dirigente Italiano
In Italia, il termine “dirigente” è usato per descrivere una figura di alta responsabilità, ma con una natura giuridica specifica. A differenza della Francia, dove un dirigente può non essere un dipendente, in Italia il dirigente è sempre un lavoratore subordinato.
- Status di Lavoratore Subordinato: Il dirigente in Italia è considerato l’alter ego dell’imprenditore, ma è vincolato giuridicamente alla subordinazione, come definito dall’articolo 2095 del Codice Civile. Ricopre ruoli decisionali di alto livello (come direttori finanziari o commerciali), ma risponde alla gerarchia aziendale come qualsiasi altro dipendente.
- Inquadramento Legale Specifico: Il dirigente italiano è soggetto a tutele contrattuali, clausole della contrattazione collettiva, e speciali diritti in caso di licenziamento. È collocato al vertice della scala gerarchica, distinguendosi nettamente da quadri e impiegati direttivi.
Possibilità di Cumulo dei Ruoli e Interpretazioni Giurisprudenziali
Una differenza chiave tra i due sistemi è la possibilità di cumulare il ruolo di amministratore con quello di dipendente. In Francia, è possibile ricoprire entrambi i ruoli a certe condizioni, e il riconoscimento del cumulo da parte del Pôle emploi può consentire di accedere alle tutele per i dipendenti. La giurisprudenza francese ha definito criteri precisi per queste situazioni, sottolineando l’importanza della distinzione tra funzioni di mandataire e di salarié.
In Italia, anche se teoricamente possibile, il cumulo è soggetto a restrizioni e condizioni giurisprudenziali: ad esempio, un amministratore con poteri illimitati non può essere considerato anche un dipendente. Tuttavia, il cumulo è consentito in altri casi, a condizione che la subordinazione sia chiaramente dimostrata.
Principali Divergenze tra i Due Ruoli
In sintesi, le differenze tra “dirigeants” e “dirigenti” possono essere riassunte come segue:
- Natura del Rapporto: In Italia, i dirigenti sono sempre dipendenti; in Francia, i dirigeants possono essere sia dipendenti che mandatari con ampi poteri di gestione.
- Funzioni e Tutele: Il dirigente italiano gode di un sistema di tutele contrattuali chiaro e specifico. In Francia, le tutele variano tra cadre dirigeant e dirigeant mandataire social.
- Cumulo dei Ruoli: Sebbene entrambi i sistemi permettano il cumulo di ruoli, in Francia è più comune e regolato in modo dettagliato, mentre in Italia è soggetto a criteri giurisprudenziali restrittivi.
Comprendere queste differenze aiuta le aziende internazionali e i professionisti a navigare con maggiore consapevolezza le diverse normative, evitando errori di interpretazione tra i due contesti giuridici
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