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Perché un’impresa italiana dovrebbe investire in Francia?

La Francia è da sempre una piazza fortemente attrattiva per le imprese esportatrici italiane. Basti pensare, infatti che l’Italia nel 2022 risulta uno dei principali investitori stranieri sul territorio francese, con una quota di 139 nuovi progetti di investimento. Tali progetti hanno permesso di creare o conservare 2.656 posti di lavoro, con un numero di impieghi in forte crescita (+45%) rispetto all’anno precedente.

La Francia, infatti, risulta fortemente attrattiva per gli investimenti italiani per diversi motivi:

  1. Prossimità geografica e posizione strategica in Europa
perché investire in Francia

perché investire in Francia

La collocazione geografica della Francia la configura come un punto di ingresso strategico per i mercati europei. Grazie alla sua connessione con diversi paesi del continente attraverso una rete di strade e ferrovie ad alta velocità, la Francia serve come hub logistico per molte aziende. La vicinanza geografica agevola ulteriormente il trasporto dei prodotti italiani in tutta Europa, contribuendo a ridurre i costi di spedizione e i tempi di consegna.

  1. Grande mercato di consumo

La Francia, con una popolazione di oltre 67 milioni di abitanti, figura tra i paesi più densamente popolati dell’Unione Europea. Questa caratteristica la configura come un mercato di consumo di notevoli dimensioni, presentando ampie opportunità per le imprese italiane attive in vari settori. La popolazione francese è nota per il suo apprezzamento della qualità e dell’artigianato, elementi che favoriscono l’attrattività dei prodotti italiani di alta qualità per i consumatori francesi.

  1. Complementarità tra i due sistemi economici

Le connessioni economiche tra Italia e Francia rappresentano un elemento distintivo nell’ambito europeo, evidenziando un elevato grado di interdipendenza caratterizzato da uno schema di scambio commerciale intra-industriale. Questo fenomeno è particolarmente pronunciato nei settori dell’automotiva, dei prodotti farmaceutici, dell’agroalimentare e dell’elettronica. La stretta interazione tra le due economie si basa su una struttura industriale condivisa e consolidata, fondata sulla presenza di un’ampia rete di società bi-nazionali, che includono circa 4.000 imprese, tra cui PMI, imprese innovative e startup. Questa rete è caratterizzata da operazioni di fusione su larga scala, come nel caso di Stellantis ed EssilorLuxottica.

  1. Forti relazioni economiche

I due Paesi sono storicamente dei partner economici fondamentali l’uno per l’altro. La Francia è stabilmente il secondo partner commerciale dell’Italia, dopo la Germania e prima degli Stati Uniti. Il commercio bilaterale tra Francia e Italia è in crescita globale nel corso dell’ultimo decennio. Nel 2012 il volume degli scambi globali (import + export) era di 74,3 miliardi € e ha toccato i 111,2 miliardi di € (+49,7%) nel 2022. L’Italia detiene un surplus commerciale “storico” nei confronti della Francia, stabile nel corso del decennio: mediamente pari a 10/11 miliardi di € nel periodo 2012/2017, esso raggiunge i 14 miliardi di € nel 2022. I principali settori dell’export italiano si confermano anche nel 2022: la meccanica (8,2 miliardi di €), l’agroalimentare (6,4 miliardi di €) e l’automotiva (5,4 miliardi di €).

Quella dell’interscambio, inoltre, è solo una facciata delle relazioni economiche bilaterali, caratterizzate da una serie di “investimenti incrociati”: la Francia è il primo Paese investitore in Italia con uno stock di IDE di quasi 90 miliardi di €, mentre lo stock di investimenti italiani in Francia è andato progressivamente aumentando a partire dal 2015, facendo del Paese la prima destinazione in Europa dei progetti di investimento realizzati all’estero da imprese italiane, per un totale di oltre 44 miliardi di euro. Il dinamismo dei flussi di investimento – evidente soprattutto nei settori dell’automotiva, del lusso e del food – conferma l’elevata interconnessione fra le due economie.

  1. Finanziamenti economici:

Significative opportunità per le imprese italiane derivano anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) francese, noto come “France Relance”, che ha visto l’allocazione di 100 miliardi di euro, di cui quasi 40 provenienti dai fondi dell’Unione Europea. Analogamente al PNRR italiano, questo piano si articola in tre componenti principali: ecologia, competitività e coesione. Le aziende italiane possono trovare spazi di expertise particolarmente rilevanti nelle aree tematiche di “ecologia” e “competitività”, con opportunità che spaziano dall’efficientamento energetico nell’edilizia alla decarbonizzazione dell’industria, dal supporto all’acquisto di veicoli a basse emissioni agli investimenti nell’economia circolare e nella diffusione della banda ultralarga sul territorio. Nel prossimo decennio, la Francia si impegna ulteriormente investendo altri 34 miliardi di euro nel piano industriale nazionale FRANCE 2030 per affrontare la transizione ecologica e energetica. Tra i principali settori obiettivo vi sono le auto elettriche, i semiconduttori, la robotica, la ricerca e il potenziamento della capacità delle fonti energetiche rinnovabili, ma anche il nucleare di nuova generazione.  Parallelamente a queste nuove opportunità, si aggiungono prospettive interessanti nei settori tradizionali, con particolare riferimento a quello dei macchinari e delle apparecchiature. Questo settore costituisce una delle componenti cruciali dell’export italiano in Francia, sia dal punto di vista storico che tecnologico, rappresentando un simbolo dell’eccellenza italiana in termini di know-how, soprattutto in ambiti come macchine agricole, macchine utensili, macchine per l’imballaggio e componentistica. La natura di questo comparto offre, inoltre, occasioni vantaggiose per operazioni volte all’acquisizione di reti di distribuzione e servizi post-vendita, al fine di accrescere la vicinanza alla clientela locale.

In sintesi, nonostante le sfide economiche, la Francia continua a rappresentare un mercato cruciale per le imprese italiane, e le relazioni economiche italo-francesi rimangono solide e promettenti, con prospettive di collaborazione sempre più ampie e proficue per entrambi i paesi.

 

Avvocato Aurora Visentin

Avvocato italiano in Francia specializzata in diritto del lavoro. Svolgo la mia attività a Parigi e a Milano. Attraverso il mio studio legale italo-francese assisto le società italiane che hanno interessi commerciali in Francia e le società Francesi che operano nel mercato italiano.

Avvocato Aurora Visentin